Pedagogia e Sport

Il Viaggio: la preparazione, l’attesa e …

il Viaggio!

Quando ricevo una telefonata e mi viene chiesto di far parte di una squadra c’è sempre in me un turbinio di emozioni. Possono essere positive o negative. Ovviamente, dipende principalmente da due fattori: in primis che ti sta facendo la proposta, poi, ovviamente ci si addentra nel nocciolo della questione. Qual è l’obiettivo? Ed è qui che Testa, Cuore e Gambe cominciano a fremere.

Bene. Ovviamente dall’altra parte del telefono c’è, come sempre, lui: Leo.

Non nascondo che il suo entusiasmo, a volte, va ponderato e misurato e, talvolta anche regolato. Beh, è il mio lavoro e direi che, insieme, si è fatta tanta strada.

Siamo partiti con un ‘semplice’ obiettivo: ‘il Passatore’, e ci siamo ritrovati a scontrarci con 100miglia di Vartry, dove la Resilienza l’ha fatta da padrona, ma anche una 6 ore, o la 12 ore, e pure a Berlino..  insomma, vittorie e sconfitte, ma soprattutto Viaggi.

E siamo nuovamente qui.

Un altro viaggio si sta delineando, ed anche stavolta ci sono tre fasi: la preparazione, l’attesa e Il Viaggio.

Ed il resto della squadra??

Restate sintonizzati e divertiamoci insieme, godendo di tutto ciò che questo viaggio ci mostrerà.

Maurizio S.

2022-02-24T16:37:53+01:0018 Ottobre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

DNA da Runner

Runner nasciamo o diventiamo?

il DNA del Runner è insito nell’uomo?

Fin dalla creazione ad oggi l’uomo si è sempre servito della ‘corsa’ per poter scappare ed evitare pericoli imminenti che potessero ledere alla sua incolumità, oppure per spostarsi in minor tempo possibile da un posto ad un altro. Questa ‘pratica’, risulta essere oggi un’attività sportiva, che si differenzia dalle altre proprio per questa caratteristica: se il tennis, il golf o il calcio sono attività sportive che l’uomo ha pensato ed inventato, a volte per caso, per potersi svagare e divertire, la corsa ha subito una trasformazione nel tempo. È come se pian piano decidessimo di tornare alle origini. Oggi non ci sono più ‘tigri dai denti a sciabola’ da cui scappare o non vi è più la necessità di raggiungere un villaggio vicino correndo, eppure tra le 5.45 a.m. e le 23.30 (c’è anche qualcuno che si avventura anche di notte o prima del canto del gallo) si possono contare milioni di Runner che praticano questa attività in un qualsiasi parco dislocato nel mondo, su qualche ciclabile, pista da record o sentiero sperduto nel bosco.

In quest’attività si possono riconoscere tutte le pratiche messe in moto dall’uomo nei tempi remoti: la reattività, oggi utile per scansare una radice o il discendente di un ominide che si trova sulla nostra rotta; l’accelerazione e l’allungo, utilizzato dai Runner non solo per beffare l’avversario negli ultimi metri di una competizione, ma anche durante l’allenamento per migliorare le prestazioni del proprio corpo e ridurre tempi e ritmo di corsa.

Risulta necessario che ogni Runner conosca bene i propri parametri per riuscire a mantenere un determinato ritmo a lungo senza affaticarsi protraendo la propria andatura per distanze sempre più lunghe o ritmi molto bassi per distanze brevi. Si può altresì dire che per qualsiasi attività sportiva che preveda uno sforzo fisico esteso possa essere utile, se non necessaria, una buona preparazione con una corsa costante e duratura.

Correre non allena solo le gambe, ma anche Testa e Cuore!

Premettendo che potrebbero esserci specifiche controindicazioni per ciascuno che vanno adeguatamente monitorate con un medico dello sport si può affermare che ogni tipo di attività fisica fa bene a chi la pratica. Il beneficio che il nostro corpo riceve riguarda il tono muscolare, la circolazione, un controllo del peso ma anche al tono dell’umore ed aiuta a scaricare stress e tensione.

Fa bene al cuore perché combatte l’ipertensione e migliora l’efficienza cardiaca aiutando abbassando i livelli di colesterolo.

Fa bene al peso perché durante la corsa viene stimolata il rilascio di grasso che viene bruciato per produrre energia, ma anche il livello di zuccheri nel sangue viene tenuto sotto controllo.

Fa bene alla mente perché aiuta a scaricare lo stress e la tensione, controlla il livello di ansia e quindi contribuisce a stare meglio. Questo si può osservare concretamente prestando attenzione a come si affronta una giornata lavorativa dopo una moderata corsetta. Personalmente posso affermare che durante il giorno qualche muscolo è indolenzito, ma la mente è lucida e reattiva, ed essendo impegnato professionalmente in un contesto in cui la mente gioca per l’80% è tutto un guadagno. Si spiega altresì facilmente pensando alle reazioni chimiche che mettendosi in moto influiscono sull’umore.

Per quanto possa essere superfluo ricordarlo risulta fondamentale porre attenzione all’approccio: risultano ancora troppi coloro che si avvicinano alla corsa senza considerare lo sforzo al quale il proprio fisico è abituato a sottoporsi. È necessario iniziare gradualmente e lentamente, spesso, nelle persone più sedentarie, è fondamentale iniziare alternando la corsa lenta alla camminata. Viene spesso consigliata (anche da molte applicazioni, nonché dai preparatori atletici) 5 minuti di corsa a 5 minuti di camminata, aumentando settimanalmente i minuti di corsa. Le uscite dovrebbero aggirarsi attorno alle 3 volte a settimana dando la possibilità al fisico di recuperare. Il recupero risulta fondamentale nell’allenamento e soprattutto permette ai muscoli di poter lavorare correttamente quando richiesto.

È, quindi, importante rispettare TRE fasi: Riscaldamento, attività fisica e stretching.

Ogni fase risulta fondamentale per consolidare i benefici descritti pocanzi.

Ricordiamoci, quindi che la corsa è un’attività fisica, consideriamo quindi un consono abbigliamento da indossare, valutare le proprie capacità e consultare il proprio medico.

Quindi: scarpe, accortezze, volontà e cominciate a divertirvi!

Maurizio S.

Pietro Trabucchi

Alessandro ‘Jolly’ Lamberti, Jollypower, Versante Sud.

http://www.correre.it/.

2022-02-24T16:38:15+01:005 Ottobre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Il viaggio

“Il viaggio,

Il viaggio è ciò che Ci rende Felici, non la destinazione.”

Questa affermazione, tratta dal film ‘la forza del campione’  credo sia la chiave di volta del nostro essere Runner, ma probabilmente anche del nostro essere uomini, vivi.

Qualche settimana fa condividevo su Facebook un articolo che riportava questa frase: “il giocatore che smette di giudicarsi è un giocatore migliore”.

Nella stessa direzione va il “senso del viaggio”: la metà è ambizione, giusto averne; la metà è l’obiettivo, raggiungilo, ma tutto ciò può essere vissuto come uno splendido Finale, quasi un “di più” che è il seguito di quello che c’è stato, di quello che è servito per raggiungerlo. Il viaggio.

E con oggi si conclude un Viaggio per iniziarne uno nuovo, che ha un traguardo da raggiungere, non fingiamo che non ci sia, ma sono quei maledetti o benedetti 100km del Passatore il Vero obiettivo. Il Vero Viaggio.

Noi ci siamo.

2022-02-24T16:39:24+01:0028 Maggio 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Corsa in Natura .0

Questa proposta prevede un percorso di 13km con 595D+ che è stato pensato e organizzato in modo da non presentare particolari pendenze e sarà affrontato con uno spirito di allenamento di gruppo, quindi considerando i diversi ritmi di ciascun runners. Si procederà, quindi, al passo del più lento, ma ci saranno anche occasioni di spingere un po’ di più sull’acceleratore per poi ritrovarsi poco dopo tutti insieme.

Avrai la possibilità di condividere quest’avventura con altre persone;un’attività guidata senza competizione o classifiche, ma con l’obiettivo di approfondire le dinamiche di un allenamento Fisico, Emotivo e Mentale attraverso la riscoperta del contatto tra uomo e natura. Un percorso adatto sia a chi vuole iniziare questa nuova disciplina, sia a chi ha un’esperienza consolidata.

Le località che andremo a visitare si trovano sopra Gardone Val Trompia (BS), precisamente partiremo dalla Localitá Caregno ed arriveremo al Rifugio Valtrompia sito in Pontogna.
Da qui un paio di ripetute in salita per rendere più accattivante il rientro ed arrivare all’Azienda Agricola Pesei che ci ospiterà permettendoci di rinfrescarci con una doccia e ci offrirà un caratteristico ristoro a base di prodotti tipici.

2022-02-24T16:52:13+01:004 Aprile 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

L’allenamento di Vartry

Penso all’allenamento di Leonardo e Sono le 18.00, ora Italiana.

E’ passata una settimana dalla competizione di Vartry, una competizione che ha dato tanto, ma, almeno per questa volta, non la medaglia di Finisher.

Ma come può una gara dare così tanto anche quando non la si finisce? Risulta necessario focalizzarsi sull’obiettivo e sulla capacità di perseguirlo. Nei giorni precedenti alla Gara parlavo con Leonardo sul come affrontare le 100 miglia. Stranamente avevamo lo stesso approccio e vedevamo la competizione come una sorta di Allenamento.

L’obiettivo era di finirla, ma soprattutto coglievamo la necessità di studiare, comprendere e affinare le dinamiche di una competizione che imponeva di affrontare così tanti chilometri, in un paese straniero. Questo approccio ha reso leggermente più facile il compito alla resilienza. Citando Trabucchi (‘Resisto, dunque sono’)
“l’individuo resiliente presenta una serie di caratteristiche psicologiche inconfondibili: è un ottimista e tende a «leggere» gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; ritiene di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda; è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità, piuttosto che come una minaccia; di fronte a sconfitte e frustrazioni è capace di non perdere comunque la speranza”, possiamo dire che ogni competizione, ogni allenamento, ogni sconfitta può portare l’uomo ad affrontare la gara successiva con un bagaglio in più.

Onestamente, è piuttosto facile pensare che l’uomo possa imparare di più dagli errori che dalle vittorie; il difficile è metterlo in pratica. Difficile è superare quella crisi che si presenta quando le cose vanno storte. E’ necessario fare una scelta. Leonardo quella scelta l’ha fatta per ben due volte: la prima decidendo lo stile con cui affrontare la gara, e questo gli ha permesso di abbassare leggermente l’ansia da prestazione; la seconda dopo essere rientrato al punto di partenza infreddolito, con 10 km sulle gambe che però non sarebbero stati conteggiati e una penalità da scontare. Al telefono la seconda affermazione fatta è stata: “Mancano 24 ore, cosa ne dici se provassimo a finirla”.

Una situazione che ha saputo ristrutturare e che ha affrontato.

Nel pomeriggio, al 121° km, quando ci siamo sentiti nuovamente, mi ha comunicato la decisione di fermarsi. Si percepiva che era una scelta sofferta, ma allo stesso tempo ponderata e costruita. Non è stata la disperazione, la depressione o qualche situazione fisica in particolare a farlo fermare, ma la soddisfazione di aver concluso tre maratone in meno di 24 ore, dopo aver superato le difficoltà ella sera prima e soprattutto un’attenta valutazione fisico, emotiva e mentale della situazione.

Un buon allenamento, quindi.

Una vittoria personale.

Ammettiamolo  un’atleta professionista avrebbe dovuto superare qualche ostacolo in più, ma non possiamo ignorare che, nel nostro caso, l’approccio mentale ha permesso di sfruttare al meglio quella resilienza che caratterizza Leonardo, resilienza che pian piano ha riconosciuto, si è costruito e sulla quale continua a lavorare.

Maurizio S.

2022-02-24T16:52:22+01:001 Aprile 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

RESILIENZA a Vartry 100mile

La Resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.

A Vartry, un Italiano ha portato la RESILIENZA. E’ Leonardo Ugolini, classe ’76, uomo sposato e che è partito da Firenze per prendere un aereo (li odia profondamente) che da Bergamo l’ha portato puntuale alle ore 18.00 sotto lo striscione di partenza della gara di Vartry.

Ora, alle 01.22 Ante Meridiem, dopo una serie di vicissitudini, la strada smarrita, non si è perso d’animo ed è ritornato al punto di partenza.

Mettiamo a Fuoco la situazione: Vartry Race, 100mile, è una competizione di 160 chilometri, 100 miglia appunto che si svolge in Irlanda dove pare faccia un po’ freschino, c’è vento e la notte è buia come da noi, ma non ci sono i Lupi (qualche buona notizia bisogna darla!)

Mentre scrivo queste due righe Leonardo ha già alle spalle 32 chilometri di gara e altri 10 chilometri corsi a zonzo tra le campagne irlandesi. Ora è ritornato al punto di partenza e dopo un breve ristoro ha deciso di continuare la Competizione.

RESILIENZA!!!

Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.

Leonardo Ugolini è una persona che ha Resilienza da VENDERE!

Seguirlo in diretta, ammetto che sono comodamente sdraiato nel letto di casa, suscita un emozione grandissima!

Pochi segnali per confermare il tragitto, evidentemente un po’ ambiguo, e quel puntino blu continua a correre, come un Lupo a caccia della sua preda, un Runner a caccia di quella ‘medaglia’ che sancirà l’essere un FINISHER! Una corsa con sé stessi, per sé stesso più che altro!

Mettiamocela TUTTA, resilienza: DAI, DAI, DAI, DAI LEO!

Maurizio S.

2022-02-24T16:52:37+01:0026 Marzo 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Vartry _ 100 Mile da PerCorrere

Scontato!

E’ meno scontato, o meglio fanno più impressione, quando queste 100 miglia devono essere percorse a piedi, anzi, Correndo.

Saremo anche a Vartry! Prima del Mitico Passatore, quella gara che è stata la Miccia che ha fatto scattare il rapporto di Amicizia e Collaborazione.
Mi sembra ieri, invece era poco più dell’altro ieri, quando Leonardo Ugolini mi contattò per chiedermi di supportarlo nella preparazione al Passatore.

“Ci STO, ma Non sono un preparatore Atletico” è stata la mia immediata affermazione con un pizzico di emozione, “ma lavoriamo sulla capacità di superare i limiti fisici e mentali”.
Ho subito aggiunto: “per la preparazione fisica, tranquillo che mi faccio supportare, per la Resilienza ci lavoreremo costantemente”.
Così ha avuto inizio la nostra avventura, dico NOSTRA, anche se so che la fatica maggiore la fa lui!!

Nostra perché insieme si è costruito uno strumento nuovo di consulenza sportiva, uno strumento che supera i limiti della distanza: lui in Toscana, io in Lombardia.
Beh, devo dire che Funziona.
Questo progetto è stato soprannominato dal sottoscritto “il Passatore del Lupo” perché, durante un aneddoto raccontato da Leo, era emerso che talvolta Leo si ritrovava a correre sulle colline Toscane con un Lupo che lo guardava, dall’altra parte del recinto. Mi piace pensare che, lo stesso Lupo, osservasse con soddisfazione il fatto che un Uomo potesse emulare il famoso “trotto del lupo”,  utilizzato dall’animale durante le battute caccia. Sì, perché è proprio questa andatura che ci permette di superare le distanze delle Ultra Maratone.

I mesi passano, la corsa migliora l’umore e la forza, ma arrivano anche i primi infortuni. E’ proprio in questo momento che l’ascolto ed il supporto giocano un ruolo fondamentale. E’ in queste situazioni che si evidenzia quanta resilienza nel corso del tempo Leo ha saputo sviluppare.

La prima Maratona si supera a Fatica! Contenti, ma non soddisfatti fino in fondo, non tanto per i tempi o le posizioni in classifica (quelli ci interessano relativamente), ma per le sensazioni che la corsa ha trasmesso a Leo ed al sottoscritto.
Anche qui, la Resilienza, la capacità di rileggere una situazione stressante e ristrutturarne il pensiero per coglierne le difficoltà e modificarle in stimolo di cambiamento e miglioramento, porta a rivedere e costruire strategie nuove.
Il coinvolgimento di persone qualificate e preparate nel campo alimentare e nella preparazione atletica giocano un ruolo fondamentale.

Arriva anche una 58 km, la Strasimeno. Due passi a confronto di Vartry.
E questi soddisfano. Parecchio.

Ed ora siamo ad una settimana da quelle 100 miglia. Da Vartry. Una competizione che si svolgerà in Irlanda che è arrivata come un fulmine a ciel sereno grazie anche all’incontro quasi casuale (secondo me si è piazzato fuori da casa sua per riuscire a strappare un autografo e il suo numero di cellulare, altro che casuale) con chi di Ultra Maratone se ne intende: diciamo che se le mangia per colazione.
Prima dell’obiettivo posto fin dall’inizio, che questa consulenza aveva, arriva Vartry. Per questo motivo, per Noi questo Viaggio è per lo più un allenamento, comodo no? Indipendentemente da tutto, sarà una vittoria, una soddisfazione, un Viaggio soprattutto mentale, non solo con l’aereo di cui Leo ha molta paura :).

Ora non ci resta che fremere questi ultimi 7 giorni ed attenderlo a Bergamo al suo rientro, oppure scendere in Toscana e godersi una Fiorentina per festeggiare insieme.

7 giorni alle 100 Miglia.

Grande Leo, Buone Corse!

Maurizio S.

2022-02-24T16:52:45+01:0019 Marzo 2016|Categorie: Articoli|Tag: |
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