La relazione è alla base di tutto il lavoro svolto dai vostri istruttori. Velasco ne è stato un precursore, ma già prima di lui si poteva osservare che, chi otteneva risultati strepitosi, erano coloro che riuscivano ad entrare in relazione, o avevano una buona empatia, con i membri della propria squadra.
Creare relazione significa permettere di crescere.

Il bambino, o ragazzo, che gioca ha la fortuna di trasformare la realtà secondo il proprio io. Questo permette, cioè, di soddisfare i bisogni e liquida il confronto con quella parte del reale per lui ancora inaccessibile. Senza un equilibrio affettivo, socio-relazionale è difficile che si riesca a giocare.

Risulta, quindi, fondamentale un’osservazione della persona attraverso un approccio olistico. Per questo motivo è necessario pensare a figure professionali preparate per cooperare con gli adulti che si occupano di sport, in grado di fornire strumenti operativi concreti, di assumere un ruolo di facilitatore e mediatore tra le società sportive, la scuola e la famiglie. In pratica di promuovere una cultura che consideri l’atleta nella sua globalità.

Conoscere l’ambiente e tutte le dinamiche socio-relazionali.

• Strategie
• Analisi comportamentale
• Situazioni critiche
• Supporto al dialogo con atleti difficili
• Lavoro introspettivo per gli allenatori