My route

Ipertrail Della BORA

Ipertrail della BORA.

15 gennaio 2017.A 10 giorni dall’iper trail, la mente fresca, anzi riscaldata, sono ancora contento della piccola avventura che ho potuto vivere grazie a ASD Sentierouno e a Tommaso.

Piccola, perché si è fermata a 65 km rispetto alle 100 miglia che dovevano essere. Piccola, perché era la prima volta che mi cimentavo in una competizione dove la semi autosufficienza era imposta. Piccola, perché quando c’è da decidere il ritiro o meno, ci si sente un po’ piccoli.

Ma grande è la soddisfazione e la consapevolezza di aver fatto bene.

Aver fatto bene nell’utilizzo de GPS; aver fatto bene a non mettere a rischio ulteriormente la mia condizione fisica (ad una settimana il ginocchio presenta ancora qualche Dolore); aver fatto bene quei 65 km..

Aver fatto bene a percorrere quegli ultimi 12 chilometri pensando a come e cosa avrei potuto migliorare:

-gestione del cibo;

-gestione dei cambi;

-gestione dei lunghi durante il mese precedente..

Insomma, di lavoro da fare, ce n’è.

Insomma, non sarò stato un Finisher della prima edizione dell’iperTrail della bora (e non nascondo che questo mi fa un po’ incazzare), ma sono a casa con la Testa che vuole tornarci e portarci le Gambe  in condizioni ottimali. Il Cuore continua a fare il suo lavoro godendosi il viaggio..

Meglio di così..
Maurizio S.

​​​​​

2022-02-24T16:31:30+01:0015 Gennaio 2017|Categorie: Articoli|Tag: |

Sara Bottarelli, intervista ad una Campionessa.

Sara Bottarelli, intervista ad una campionessa.

Articolo Uscito sul Magazine Agosto 2016 del Gruppo Runners & Bikers – Italian Live Sports.

Ciaaooo” così risponde Sara Bottarelli, Classe 1990, semplicità da vendere e simpatia in abbondanza…
Curiosamente l’intervista si svolge in Viaggio, non il viaggio che la Campionessa Italiana di corsa in Montagna sulle lunghe distanze è solita fare, ovvero tra i monti e i boschi, ma, ahimé, in auto. Sara, ragazza super impegnata e incapace di dire di no, accetta di fare l’intervista mentre si sta spostando in auto per raggiungere il fidanzato (ci spiace per voi giovani pretendenti) ed io, ovviamente, mi sto spostando su un’altra auto, in direzione totalmente opposta. Subito sottolinea come questa sua capacità di accettare le numerose richieste le permette di confrontarsi con persone diverse da cui può sempre apprendere modi diversi di pensare e agire.
Ma ora veniamo alle semplici domande fatte ad una ragazza altrettanto semplice…
Come ti descriveresti?
Solare, Sincera, ehm penso a tre aggettivi: testarda, determinata, ma nello stesso tempo spesso indecisa. In realtà credo che per prendere una decisione impiego un po’ di tempo, ma una volta scelto divento
determinata. Mi piace molto tenermi attiva facendo tante cose e incontrando tanta gente, ma allo stesso
tempo mi piace ritagliarmi del tempo ed isolarmi e non mi spaventa stare da sola come è successo ieri arrivando a casa alle 19:20. Son partita di corsa e sono arrivata alle 20.00 a Sant’Emiliano (Santuario che sovrasta Sarezzo) e non aver trovato nessuno è stato bellissimo!
Trovare ancora il cielo azzurro con il sole che illuminava ancora per poco le cime delle montagne circostanti. Mi son sdraiata nel prato e mi son goduta il momento. Forse con un pizzico di egoismo.
Cosa fai per mantenerti?
Quest’anno è stato un anno fortunato: ho fatto l’insegnate di educazione fisica, anche se non sono in graduatoria ho avuto un contratto da gennaio a giugno e fortunatamente ero in due scuole della media-alta Val Trompia, quindi non appena finivo di fare l’insegnante mettevo le scarpette ed andavo a correre.
Ora, terminate le scuole, mi dedico ad alcuni progetti come fare l’insegnante di ginnastica artistica ed un
Grest Sportivo dove insegno ai bambini diversi sport. Mi piace trasmettere ai bambini come lo sport sia stato per me una fonte di crescita.
Quanto ha influito la tua famiglia nella passione per la corsa?
Nonostante abbia papà, mamma e fratello che corrono, devo sottolineare come la mia famiglia mi abbia educato allo sport. Da piccola ho fatto nuoto, artistica e altri sport. La scelta della Corsa è stata un passaggio successivo.
Come hai deciso di correre?
Ho scelto di correre quando ho notato che fare le gare di Ginnastica Artistica mi prendeva una forte di agitazione, mentre quando facevo le gare di corsa ero più serena e mi divertivo.
Cosa provi quando corri?
È una valvola di sfogo. Sensazioni positive. Quando vado forte riesco a convogliare tutte le energie negative e le butto fuori. Quando faccio una gara, se sta anche andando bene è come se riuscissi a sfogarmi, e come se mi auto caricassi, sento di andar bene, sento di star bene e sento il tifo, mi carico e sto bene. Correndo posso raggiungere molte località in poco tempo e spesso ciò mi consente di arrivare in posti dove sto bene. In bici probabilmente ne vedrei di più, ma dubito che la bici possa essere il mio futuro.
Hai appena affrontato gli europei ad Arco di Trento, com’è ci descriveresti il contesto?
Prima dicevo che difficilmente mi agito alle gare. Gli europei li ho sentiti tantissimo. Probabilmente perché ho dovuto concentrarmi una settimana intera sull’obiettivo. Io sono abituata fare tante cose e spesso mi alleno alla sera o al mattino presto e trovarmi a trascorre tutto quel tempo pensando solo
esclusivamente all’Europeo è stato per me difficile.
Probabilmente devo fare ancora quel salto di qualità che mi permetterà di affrontare meglio questo tipo di gare. Una gara in salita proprio perché ad un chilometro dal traguardo ero sesta. Poi ho iniziato a recuperare e trovandomi quarta ed il traguardo vicino mi son detta che non arrivare a podio sarebbe stato un motivo per rimuginare tutta la vita. Ho raggiunto la terza e sono riuscito a tenere la posizione fino alla fine.
Come ti alleni per poter partecipare a gare così impegnative? E qual è la tipologia di gara preferita?
Ultimamente mi alleno tutti i giorni, inserendo almeno un giorno alla settimana nuoto. Questo per scongiurare gli infortuni, purtroppo sono molto soggetta, come molti altri atleti, quindi in base al calendario gare vengono impostate delle giornate di particolare carico, ad esempio salite di 40-45 minuti spingendo, a giorni di scarico, correndo sulla pista ciclabile al piano. Rispetto alle gare io prediligo le lunghe dove per lunghe intendo 21 km, come ad esempio ai Campionati Italiani di Corsa in Montagna sulle lunghe distanze svoltesi a Nasego, dove stavo particolarmente bene, il percorso era adatto a me, mi ero allenata molto bene e non so cosa sia successo, ma ho vinto.
Ora sto svolgendo anche i Campionati di Corsa in Montagna a Distanza Classica. Sono due prove, la  prima prova prevede sia salita che discesa, mentre la seconda prova… (all’uscita di questo magazine si sarà già svolta)
Ci racconti un aneddoto? E cosa aggiungeresti agli aggettivi con cui ti sei descritta prima?
Spesso mi perdo. Ovviamente quando vado a fare le mie corse in montagna non mi piace fare gli stessi sentieri e vorrei cambiare, ed anche se spesso sono percorsi che ho provato con mio padre, non me li ricordo e sbaglio sempre qualcosa. Per questo mi ritrovo in mezzo a prati piuttosto che a greggi al pascolo e giusto pochi giorni fa, mi è capitato di essere ospitata a bere un goccio di acqua perché mi riconoscono e mi salutano in grande.
Dopo questa telefonata definirei Sara
CHIACCHIERONA, empatica e socievole.

Maurizio S.

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Magazine Agosto 2016

2022-02-24T16:29:53+01:009 Gennaio 2017|Categorie: Articoli|Tag: |

Sicurezza nel Trailrunning, può essere troppa?

Sicurezza nel trailrunning; la prima non è mai troppa.

Spesso ci avventuriamo in solitaria su percorsi sconosciuti o poco frequentati. Utilizzando una frase del grande Bruno Detassis, il quale affermava che “L’alpinista più bravo è quello che può raccontare quello che ha fatto”, posso dire che siamo responsabili e abbiamo il Dovere di fare il possibile per tornare a casa.
Nel leggere queste parole i maschietti porteranno dolcemente la loro mano dove non batte il sole in segno di scaramanzia e le femminucce, non lo so.
Di fatto, però, mi viene da chiedervi: siete sicuri di fare il possibile?
siete sicuri, siccome fino ad oggi non è successo nulla, di avere utilizzato tutto ciò che si può mettere in campo? avete valutato le situazioni in cui incappate e avete considerato e approfondito strumenti e abilità necessarie?
io che viaggio spesso da solo, me lo sono chiesto e, grazie anche ad un particolare in stile Trail (S1 Trail – La Corsa della Bora – ASD Sentierouno, ipertrail) ho deciso di investire in questa sicurezza e oltre a:
conoscenza materiale;
competenza topografica;
conoscenza approfondita dello strumento GPS da polso;
competenza di primo soccorso;
competenza meteorologica e tanto altro, mi sono attrezzato ulteriormente.
Certo l’obiettivo è quello di non doverlo utilizzare, ma se dovesse succedere i soccorsi e parenti e amici qualificati sanno dove recuperarmi:

QUI

2022-02-24T16:34:32+01:0028 Dicembre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Trail Running, la Corsa in Natura

Il Trail Running, o la Corsa in Natura, è uno stile molto diverso di intraprendere la ‘corsa’, rispetto a quello che intraprendiamo quando corriamo sull’asfalto o tra le mura delle nostre città. Se in quest’ultima condizione siamo soliti a confrontarci con tempo, ritmo, velocità e resistenza, quando andiamo per strade sterrate, sentieri e, a volte solo piccole ‘tracce’, tutto questo perde di significato.
La corsa si alterna alla camminata nei tratti più impervi, ripidi o particolarmente tecnici, il piede non trova un appoggio sicuro e lineare, ma ad ogni passo è un gesto alla ricerca di un equilibrio nuovo, muovendosi e adattandosi alla morfologia del terreno.
Ed in ultimo, ma non per importanza, gli alberi, il bosco e la natura stessa si insinuano nel nostro corpo e nella nostra mente trasmettendoci un rallentamento del ritmo, accompagnato dal ‘silenzio’ della natura che, ricco di suoni melodiosi, contribuisce al benessere mentale.
E forse, è proprio per questo che un Trail Runner abbandona il concetto di tempo, di ritmo e insegue quello di FINISHER.

2022-02-24T16:34:58+01:006 Dicembre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Punta Almana, la Signora Pungente

Punta Almana: la Signora dai 1390 mt di altezza. Questa meravigliosa cima sovrasta la Val Trompia e il lago d’Iseo. La si può definire ‘montagna’ non tanto per la sua altitudine, ma piuttosto per l’aspetto morfologico che la caratterizza come la cima, stretta e, com’è facile dedurre, a punta. I sentieri, molto tecnici ed impervi, si trovano a passare su crinali ripidi e tortuosi e spesso si insinuano in curiosi passaggi tra roccia ripida e franabile: passaggi affascinanti e pericolosi.

Giunti in vetta, il panorama è sorprendente: si può scorgere tutto il Sebino (il lago d’Iseo) e buona parte della Val Trompia. Guardando a Sud si intravede Sarnico e parte della Bassa bresciana, mentre la catena montuosa a nord presenta, nell’immediato, il fratello maggiore Monte Guglielmo. Questo, con i suoi quasi 2000mt, è il Vero monte della Val Trompia, anche se rispetto alla Signora è di più facile accesso.

Arrivare in Punta Almana, infatti, significa superare un dislivello positivo di 1000 mt in poco più di 3 chilometri. Affrontare, quindi, quello che i trail runner definiscono una “Skyrace”

I sentieri tecnici impongono una discesa molto attenta e altrettanto lenta, per la maggior parte delle persone, escludendo i più coraggiosi o follemente esperti.

Nell’immagine riportate una delle possibilità di salita e di discesa.

Come tutte le escursioni, la salita in Punta Almana è un Viaggio e, per me, questa montagna ha un significato particolare.

Da essa posso scorgere la mia valle, i luoghi dove sono cresciuto e coloro che mi sono vicini distaccandomi da questi il tempo necessario per osservare ed osservarmi meglio. Allo stesso tempo, ogni volta che arrivo in vetta, ho uno strano desiderio di lanciarmi nella discesa per giungere nuovamente da loro, a valle. Ovviamente dopo essermi gustato il panorama.

2022-02-24T16:37:22+01:0023 Ottobre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Dieta alimentare e UltraTrail, muoversi correttamente

Dieta alimentare corretta e ultratrail devono assolutamente evolversi e andare di pari passo.

“Domani, Domani e ancora Domani”, ma quando arriva questo domani? Questo è, spesso, quanto ci diciamo, ma…

…in realtà è stato sabato. Un sabato mattina come gli altri, o quasi (considerando anche come ho trascorso il resto della giornata). 15 ottobre 2016, il giorno “0”.

La sveglia suona, come per il resto della settimana, alle 6.00 di mattina. Giusto il tempo di fare due passi con Ariel, bere un caffè al volo ed alle 8.00 mi trovo presso lo studio in Via Gaetano Donizetti, 12 a Bovezzo ed incontro il dott. Cucinotta, Amico e ottimo professionista, per capire cosa stava succedendo, rivedere e progettare il piano alimentare.

Negli ultimi mesi, tra qualche sgambata per i monti ed una scorretta dieta alimentare, ho perso 4 chilogrammi, arrivando a pesare solo 65 kg. Troppo.

Si potrebbe pensare che leggerezza equivalga a meno sforzo fisico per portare in giro la ‘massa’, ma considerando che la massa grassa è già bassa il rischio è quello di perdere muscolo!

Il lavoro, il tempo libero e gli orari un po’ bizzarri non aiutano, ma è necessario muoversi correttamente quando si vogliono raggiungere alcuni obiettivi ambiziosi.

Prepararsi per affrontare un Ultratrail vuol dire anche alimentarsi correttamente ed è necessario cominciare: stravolgimento della dieta attualmente seguita. Non sarà facile organizzarsi.

Devo però subito riscontrare che son partito bene: già da questa settimana non ho saltato un pasto, grazie ai consigli (la foto in testata è proprio un piatto consigliato dal dott. Cucinotta) che ho ricevuto e con un pizzico di organizzazione si può dare un calcio all’impossibile. Il mio obiettivo è quello di mettere un paio, forse tre chilogrammi. Di muscoli. Quindi sotto con gli allenamenti ed i pasti consumati con buon senso.

I consigli del Dietista li potete seguire anche QUI, ogni 4 settimane il gruppo organizza un momento di confronto On Line molto interessante. Precisamente il prossimo sarà proprio il 26 ottobre 2016

Ora no ci resta che andare avanti e tra tre settimane vedremo se ci saranno i primi cambiamenti.

Buone corse

Maurizio S.

2022-02-24T16:37:32+01:0021 Ottobre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Lupo, un articolo di Fabrizio Pedruzzi

Non ho mai nascosto il mio amore verso questo splendido animale, ho trovato un altro articolo molto interessante che vorrei proporvi in parte, permettendovi di continuare a leggerlo dal sito d’origine.

buona lettura

“Immaginiamo per un attimo di non aver passato le nostre ferie estive su spiagge assolate, in città d’arte o magari in montagna  ma, invece in un territorio solitario da dove fosse possibile osservare il territorio di un branco di lupi: che cosa avremmo visto?

Sicuramente degli animali interessanti, che in questo periodo, come sempre, hanno come attività prevalente la caccia, la marcatura e la difesa strenua del proprio territorio. Ora facciamo  che all’interno di questo branco siano nati dei cuccioli, e allora, testimoni eccezionali di una riproduzione,  probabilmente resteremo molto stupiti da quello che accade.

Proviamo a ricostruire l’antefatto di questa situazione. …”

continua l’articolo dal sito originale. . .

http://www.trailrunning.it/immaginando-un-estate-lupi/

2022-02-24T16:38:05+01:0013 Ottobre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Nuove scarpe, stesso viaggio…

Nuove scarpe… Dopo più di 700 chilometri le Dinafyt MS Feline lasciano i miei piedi. Qualche settimana per cercare, informarmi, capire quale possa essere la scarpa più adatta e poi scegliere quella che non erano nemmeno in lista…
Scarpa Neutron

Tra qualche centinaio di chilometri, la recensione ..
Maurizio S.

2022-02-24T16:38:29+01:003 Settembre 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Lupo: chiacchierando un po’ sul lupo

Il Lupo è sicuramente un animale che mi affascina e per il quale nutro un ammirazione profonda.
mi piace per come gestisce il branco, per come caccia (non è il miglior cacciatore del regno animale, ma lo fa con in modo esemplare), per tanti altri fattori…
Di certo è un po’di tempo che ci penso e che vorrei approfondire le mie conoscenze riguardo a questo fantastico animale. Comincio da qui: da un piacevole e semplice articolo.

l’articolo sul Lupo è tratto dal sito trailrunning.it; che analogia c’è tra lupo e trail? beh, la corsa, il fatto che correndo si possa (in taluni posti) anche incontrare il Lupo (Magari!!!) e aggiungerei tanto altro . . .

ma lascio a voi la lettura, sul sito di riferimento!

Mi piace, oggi, riproporlo proprio perché mi ha colpito per la semplicità con cui vengono riportate quelle che, spesso, sono realtà travisate.

buona lettura . . .

http://www.trailrunning.it/chiacchierando-un-po-sul-lupo/

2022-02-24T16:38:49+01:002 Agosto 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

L’Ignoto e la Consapevolezza della Corsa in Notturna

La Consapevolezza, di sapere che nei nostri boschi non ci sono grossi predatori che possono nuocere gravemente alla salute (è decisamente più pericoloso addentrarsi di notte in città), se non qualche onnivoro dai denti un po’ ricurvi che possono essere leggermente aggressivi, ma solo se messi alle strette.

L’Ignoto, di correre su un sentiero mai percorso. Più che un sentiero una traccia, dove anche le pietre, leggermente illuminate dalla frontale, prendono vita e danno vita a forme sinuose. Ogni minimo rumore risulta amplificato, trasformando il semplice passo di un riccio nella corsa di un Orso, il fruscio di un albero in un branco di lupi che si muove alle tue spalle. L’ignoto del sentiero, del bosco, ruba lo spazio alla consapevolezza e l’orecchio attento scruta l’orizzonte cercando di intuire cosa passa nelle vicinanze.

Assenza di paura?

Non è l’assenza di Paura che mi fa percorrere sentieri a me sconosciuti, in compagnia del cane coraggio (o talvolta da solo) nel buio della notte. Non è l’assenza di Paura che ad un tratto mi fa spegnere la frontale per correre attraverso la traccia con la sola luce tenue e misera della luna dietro alle nuvole.

E’ la Consapevolezza che solo prendendo a braccetto la Paura si può esplorare l’Ignoto per gustare ogni minimo rumore, ogni movimento, rischiando di trovarsi di fronte ad uno spettacolo mai visto, mai assaporato.

Tornare a Casa.

La stessa paura che mi ricorda, o ci ricorda, che è un Dovere tornare a casa, la stessa Paura che rammenta di come il bosco possa essere pericoloso.

Ma andando con Lei a braccetto si assapora un viaggio meraviglioso che parla di sè e di noi, che permette di esplorare, non solo i rumori del bosco, ma anche noi stessi mentre, con eleganza, mettiamo un piede dopo l’altro riuscendo nella Danza della Corsa.

Maurizio S.

2022-02-24T16:39:15+01:0012 Luglio 2016|Categorie: Articoli|Tag: |
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