Testa, Cuore, Pancia e Gambe

Quando cerco di spiegare che per raggiungere il benessere bisogna riuscire a bilanciare queste quattro sfere, esprimo il cuore del mio Metodo di Lavoro.

In questi giorni il nostro pianeta è stato “invaso” da un virus che si diffonde ad una velocità che metterebbe in difficioltà anche Kipchoge e risulta necessario mettere in atto molte precauzioni.

Ritengo che si stia facendo tanto per contrastare questo virus, soprattutto in campo sanitario, ma penso anche che si possa fare uno sforzo ulteriore.

Correre Si, Correre No

Dal mio punto di vista ho sconsigliato vivamente ai miei atleti di fare attività fisica esterna.

Sui social si possono osservare le varie discussioni tra chi sostiene che, in questo momento, NON E’ NECESSARIO uscire a fare attività fisica e chi, invece, sostiene che E’ UNA BUONA PRATICA per stare meglio e quindi combattere il virus.

Di fatto la Normativa, fino a venerdì scorso, prevedeva la possibilità di svolgere attività fisica rispettando alcune condizioni ma allo stesso tempo invitava le persone ad uscire e muoversi solo per comprovata necessità.

Quindi?

Credo sia importante fare un approfondimento. Per quanto sia vero che la normativa permetta di svolgere attività fisica, ritengo importante riconoscere che “correre è una situazione a rischio”.

Vero è che si può far male anche in casa (e l’esperienza personale insegna, fidatevi), ma non arrampichiamoci sui vetri e riconosciamolo.

Vale la pena protrarre delle situazioni a rischio?

Risponderei a questi interrogativi rigirando la domanda:

non si riesce proprio a fermare la propria attività fisica per 10 o 20 giorni?

Eccoci al senso del titolo.

Corsa, allenamento e frustrazione. Cos’è la frustrazione?

E’ il mancato appagamento o soddisfacimento e in psicologia è uno stato psichico di profonda depressione o di sconfitta, che insorge di fronte a difficoltà sentite come insormontabili.

E’ piuttosto noto che è nella frustrazione che si cresce, si evolve, ma ciò avviene solo quando si riesce a gestirla.

L’aragosta può insegnarcelo, leggi l’articolo QUI.

Con Jennifer Isella si è arrivati a parlare anche di dipendenza ma penso sia ‘semplicemente’ incapacità di gestire la frustrazione. E ciò mi sorprende molto.

Cosa allenate quando correte?

Ritengo che la corsa, nello specifico la corsa in montagna e in natura, siano un ottimo strumento per allenare la testa. Fatica, ostacoli e determinazione sono costantemente messi in campo. Tabelle, intemperie e STOP dovrebbero essere all’ordine del giorno. E allora perchè questa difficoltà?

Vediamo quali potrebbero essere i motivi di questa difficoltà.

In un post mi sono anche chiesto quale è l’obiettivo degli allenamenti svolti:

allenare solo le gambe o anche la testa?

Evidentemente è un grosso ostacolo da superare.

Evidentemente è un traguardo ancora da raggiungere.

Uno sforzo dettato da un atto di prudenza eccessiva per diminuire le situazioni di rischio.

Eccessiva prudenza. Lo riconosco ma è uno sforzo così alto? Dal mio punto di vista è un piccolo sforzo per un grande motivo. La collettività. Il mondo del Trail è fondato sulla coesione e sulla condivisione, tuttavia in questa situazione questi valori sono venuti un po’ meno.

Tutto questo può essere allenante?

SI. perchè oggi è il CORONAVIRUS, domani è uno strappo e dopodomani potrebbe essere uno stiramento. Se davvero non riuscite a rinunciare per un breve periodo ad un po’ di attività fisica, potrebbe essere utile lavorare e quindi allenarsi per migliorare il proprio approccio all’attività e le proprie prestazioni.  Forse quell’equilibrio di cui si parlava sopra è un traguardo ancora da raggiungere.

Saper ristrutturare gli allenamenti, fare dell’attività alternativa può essere molto utile. Certo non altrettanto bella, ma sicuramente funzionale.

A voi la scelta, quella di seguire alla lettera una normativa (che molto spesso denigrate) oppure fare uno sforzo in più, per il vostro allenamento e per gli altri.

Maurizio S.