Motivazione: Interna o Esterna?

La motivazione è ciò che ci spinge a fare le cose, dalle più complesse alle più semplici, dalle più piacevoli alle più spiacevoli (si, anche in questo caso siamo mossi dalla motivazione): intraprendere un’azione, andare al lavoro.

Si possono identificare, ormai universalmente, due tipi di motivazione: motivazione interna, detta anche intrinseca, oppure motivazione esterna, detta anche estrinseca.

“Fai ciò che ami e non dovrai mai lavorare un giorno nella tua vita.”

Una frase ad effetto che potrebbe farci pensare a quanto sia ‘facile’ la vita se si potesse fare realmente, concretizzare questa frase. Vero, ma nella vita reale non possiamo ci sono mille sfumature e tutto viene influenzato. Quando Confucio proclamò questa frase, non voleva certo renderci la vita semplice ma ci spingeva ad seguire ciò che sentivamo internamente, ad andare nella direzione in cui, quella che potremmo riconoscere come ‘motivazione interna’ ci spingeva. Proprio perché se qualcosa ci “spinge da dentro” ci smuove, ha una potenza incredibile, granitica.

Cosa rende così potente la motivazione interna? Per deduzione, quando fai qualcosa perché è soddisfacente internamente, interessante o piacevole, senza aspettarti una ricompensa o un riconoscimento da parte degli altri, non c’è più nulla che possa fermarti.

Diversamente, la motivazione estrinseca è guidata esattamente dalle opposte esternalità, come la promessa di più denaro, una promozione o qualsiasi altro vantaggio materiale, oppure, possiamo ricordare il meraviglioso film “Any Given Sunday (1999)”, dove un magistrale Al Pacino ‘compie un miracolo’ risvegliando i giocatori con il suo discorso motivazione alla squadra.

Da quel poco che abbiamo scritto possiamo dedurre che, per quanto entrambe le motivazioni possono essere una soluzione per superare un momento di difficoltà, possiamo altresì dedurre che la motivazione interna supera la motivazione esterna.

C’è una sostanziale differenza quando ci impegniamo in qualcosa perché “vogliamo”, al contrario di quando “dobbiamo”. In psicologia, la motivazione esterna viene facilmente condizionabile dall’adattamento edonico[1]. Possono farci smuovere, intraprendere un qualcosa ma, i premi esterni, non sono una fonte sostenibile di felicità e soddisfazione.

Al contrario gli studi ci dicono che la motivazione intrinseca è generalmente un fattore più forte nel lungo periodo rispetto alla motivazione estrinseca. Come già detto, quando siamo spinti internamente a fare qualcosa, ci piace anche, vogliamo farlo e continuiamo, giorno dopo giorno, perché ci sentiamo ispirati, guidati, felici e soddisfatti di noi stessi.

Uno studio interessante fatto da Adam Grant ha dimostrato come la motivazione intrinseca sia un must-have, infatti, mostrando ai fundraiser universitari come i soldi donati dagli alunni avrebbero potuto aiutare gli studenti economicamente in difficoltà per laurearsi, la loro produttività è aumentata esponenzialmente.

Il tempo trascorso per svolgere l’incarico ha avuto un incremento del 142% mentre il risultato è aumentato, addirittura, del 171%

Fin qui, possiamo aver compreso come la motivazione è la benzina che muove il nostro motore. Può essere esterna e interna. La seconda ha un potere più a lungo termine, mentre la prima gioca un ruolo significativo ‘al bisogno’.

Ma come svilupparla?

Per rispondere a questa domanda, dedicheremo del tempo in un prossimo articolo.

Maurizio S.

[1] L’adattamento edonico, noto anche come “il tapis roulant edonico”, è un concetto studiato da ricercatori di psicologia positiva e altri che si concentrano sulla felicità e il benessere che si riferisce alla tendenza generale della gente a tornare a un livello prestabilito nonostante gli alti e bassi della vita