Nella mia attività professionale di Pedagogista, che sia rivolta a sportivi che vogliono migliorare le loro prestazioni o che sia rivolto a persone che vogliono intraprendere un viaggio verso il benessere, cerco di trasmettere che solo mettendo in equilibrio queste quattro “entità” si può raggiungere, quello che descrivo con una semplicissima parola, il benessere completo.
L’equilibrio è movimento, quindi non aspettatevi di restare fermi ad aspettare che esso vi raggiunga. Dovete essere voi ad andargli, o corrergli, incontro.
I quattro elementi
Pensando agli elementi comuni a tutte le cosmogonie, ovvero Terra, Fuoco, Acqua e Aria, potremmo inizialmente indicarli in questo ordine. Grazie all’atleta Matteo Firmo, che si sta allenando con me.
Già perché la terra è concreta, pragmatica, quasi razionale, appunto.
Il cuore invece si infiamma, arde e brucia come il Fuoco.
ed infine le gambe, che sono sinonimo del corpo, sono l’aria, un corpo che è dentro l’aria in tutto e per tutto.
Ma cosa vogliono dire questi elementi e soprattutto perché il benessere si raggiunge quando si è raggiunto il loro equilibrio?
Perché per quanto sia vero che scendere a compromessi spesso non ci rende felici, è pur vero che non posso dimenticarmi di prendere in considerazione, di condividere di comprendere la scelta che ciascun elemento farebbe.
Ciascuno di noi ha una predilezione verso l’uno o l’altra e ciò non si può negare, e nemmeno rinnegare ma il problema sta se ‘nascondiamo’ o ‘non ascoltiamo’ ciò che una parte di noi vorrebbe o cerca di dirci condizionando le nostre scelte.
Comfort Zone
Il processo è lento, a volte doloroso ma si sa, se non si esce dalla comfort zone non produrremo mai un miglioramento e uscire dal porto sicuro ci permette di scoprire nuovi orizzonti. Basta saper dove andare o essere guidati (per un breve periodo).
Intanto i chilometri passano e il dislivello pure.
Intanto i chilometri passano e il dislivello pure.
Matteo cambia opinione e proviamo a capire il perché: Aria, fuoco, terra e acqua è il nuovo ordine assegnato.
La testa può viaggiare, è quella che ci porta lontano, è quella che è in grado di spingerci oltre nonostante tutto.
Il cuore resta invariato, ma su questo credo sia facile essere concordi.
Cambia però la definizione della pancia e delle gambe, assegnando la terra e l’acqua.
Beh se dovessimo appellarci a Mauro Corona, probabilmente ci confermerebbe che la terra è un elemento difficile da conoscere veramente nel suo profondo. Famosa la sua definizione piuttosto negativa nei confronti degli psicologi e dei geologi.
Ed infine le gambe che diventano acqua, forse condizionati dai chilometri, ma Matteo ha dato una sua spiegazione.
Qual è quella reale?
Non penso che vi sia un paragone unico e Vero e credo che qualsiasi elemento possa assumenre diverse caratteristiche o meglio possiamo mettere in risalto alcune caratteristiche di ciascun elemento.
Io rimango legato alla prima definizione.
D’altronde si sa, i chilometri stancano e segnano e nel bene e nel male condizionano la nostra percezione, talvolta la approfondisce.
Ed è proprio per quest’ultimo passaggio che ho scelto di usare il bosco come ufficio. L’andatura della camminata, soprattutto in salita permette forzatamente alla persona di soffermarsi, per riprendere fiato, prima di parlare ed in quell’istante è costretto a riflettere. Il bosco permette al cervello di ‘distendersi’ di rallentare.