Consulenza pedagogica

Cari Papà, Essere Genitori

Il caffè dei papà

Genitori competenti, figli felici

Cinque incontri dedicati al tema della paternità

14 marzo: Essere Padre

21 marzo: Padre e marito. Ruoli complementari o in conflitto?

4 aprile: I ruoli e i compiti paterni

11 aprile: I genitori che ho avuto. Il genitore che sono

18 aprile: Incontro in simultanea con il “The delle Mamme

grazie anche a BresciaBimbi !

2022-02-24T16:53:53+01:008 Marzo 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

“Peer Education” e Giovani

“Peer”, letteralmente “PARI”, non stiamo parlando di ‘pari e dispari’, ma di Pari inteso come stessa età, l’essere coetanei, stesso gruppo, condizione lavorativa, genere sessuale, status, entroterra culturale o esperienze vissute.

Il gruppo dei Pari è quindi quel gruppo caratterizzato da giovani che si posizionano sullo stesso piano.

Il perché di questa introduzione lo possiamo comprendere dopo aver letto l’articolo che la Gazzetta dello Sport (attenzione, attenzione!) riporta proprio oggi.

Il titolo vuole richiamare uno strumento che pare stia avendo buoni risultati: la Peer Education.

La Peer Education, alla lettera “educazione tra pari”, ma secondo alcuni autori più correttamente traducibile come “prevenzione tra pari” , è un metodo d’intervento particolarmente utilizzato nell’ambito della promozione della salute e nella prevenzione dei comportamenti a rischio. In essa, alcuni giovani opportunamente formati e definiti i “Peer Educator”, intraprendono attività educative con altri loro pari. Queste attività educative mirano a potenziare le conoscenze, gli atteggiamenti, le competenze che consentono di compiere delle scelte responsabili e maggiormente consapevoli riguardo alla salute, al benessere ed all’inclusione sociale. La Peer Education si prefigge dunque di ampliare il ventaglio di azioni di cui una persona dispone e di aiutarla a sviluppare un pensiero critico sui comportamenti che possono ostacolare il suo benessere fisico, psicologico e sociale e una buona qualità della vita.

L’evento descritto non è di certo una Best Practice di Peer Education, piuttosto un evento che dovrebbe essere scongiurato grazie ad essa. Risulta però fondamentale pensare che in ambito educativo i risultati non siano immediati, ma è necessaria osservare con lungimiranza sia la progettazione che la valutazione. Troppo spesso, in ambito progettuale, ci si immagina che il risultato sia consecutivo all’intervento, come se fosse una sorta di Verifica, dove la Valutazione viene subito dopo.

Ad oggi la situazione non è meglio o peggio di una volta, chiedo scusa ai nostalgici, ma una volta NON SI STAVA MEGLIO!, è semplicemente cambiata, modificata e se con essa non modifichiamo il modo di pensare, progettare l’educazione e la trasmissione di Valori, allora la responsabilità (quella che spesso viene definita COLPA) non ricade sul questo branco, ma di chi non ha costruito un metodo efficiente ed efficace.

Insomma possiamo e dobbiamo pensare che l’educazione sia come seminare dei piccoli semi. Daranno il loro frutto se riusciremo a riconoscere e valutare il terreno che lo accoglie e fornirlo di quanto necessario per la crescita, ma ci vorrà tempo. Auguriamoci di non dover piantare semi di Datteri, ma facciamo si che possano essere piccoli semi di Quercia.

2022-02-24T16:54:12+01:0018 Febbraio 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Le storie che curano

Ieri sera ho avuto la possibilità di partecipare ad una sessione aperta di psicodramma. Lo Psicodramma è un metodo psicoterapeutico che appartiene all’ambito delle terapie di gruppo, ideato da Jacob Levi Moreno nel 1921. Esso ricorre al gioco drammatico libero, e mira a sviluppare attivamente la spontaneità dei soggetti. L’essenza di questa terapia consiste nell’esteriorizzazione rappresentativa dei vissuti personali, mediante le improvvisazioni sceniche fino alla catarsi, e la loro analisi, operata da uno psicoterapeuta, “direttore del gioco”.

Ieri sera la conduttrice dott.sa Francesca Micheletti ha proposto il tema “la polvere sotto il tappeto”. Una metafora che rappresenta ‘un qualcosa’, un atteggiamento che consciamente o inconsciamente tendiamo a nascondere. Continuare a nascondere, come è emerso durante la serata, può causare un accumulo o il ripetersi di situazioni dolorose. Spesso, però, dobbiamo essere consapevoli che, anche raccogliendola, la polvere, tornerá e se ne formerá dell’altra.

La storia di ciascuno, grazie alla tecnica dell’inversione di ruolo, viene raccontata  da un altro partecipante. Questa tecnica  porta la persona a rileggere la situazione da un’altra prospettiva ed aiuta a comprendere, o per lo meno ad avvicinarsi, al punto di vista di chi ci è vicino.

Grazie alle “storie che curano” ho potuto dare una forma, una consistenza ed anche un nome ad un po’ di polvere, tanto da permettere al tappeto di respirare aria fresca e permettere al sottoscritto di sdraiarsi senza fiutare quell’intenso odore che la polvere accumulata emana.

Grazie Dott.ssa Francesca Micheletti
M.S.

2022-02-24T16:54:20+01:0017 Febbraio 2016|Categorie: Articoli|Tag: |

Perseverare . . .

“Perseverare è Umano, Diabolico è Rinunciare” cit. Trabucchi.

Trovare le energie per andare avanti nonostante le difficoltà, nonostante il dolore (non solo quello fisico) è una caratteristica dell’essere umano che ci differenzia dalle altre specie animali, ma che deve essere ‘allenata’ e riscoperta, soprattutto pensando alla società odierna. Resta, però, necessario comprendere quanto la meta prefissata sia positiva per Noi stessi e per chi ci è attorno. Per favorire una maggiore consapevolezza, la relazione con chi ci è accanto, con chi può seguirci e supportarci è fondamentale. Può succedere che la meta da raggiungere sia talmente ambita che si diventa Machiavellici all’ennesima potenza rischiando di ‘distruggere’ ciò che Amiamo.

Favorire la relazione non è solo un modo per permettere ad un Team di raggiungere uno scopo comune, un obiettivo, una Meta ambita; è anche uno strumento per consentire alla persona di mettere in discussione se, e quanto ci siamo posti sia davvero positivo, arricchente per noi stessi.

Perseveriamo e alleniamoci ‘distruggendo’ il mito del talento assoluto credendo nella possibilità di raggiungere gli obiettivi con costanza e passione; facciamolo nella Relazione.

“Perseverare è Umano, Diabolico è Rinunciare” cit. Trabucchi.

2022-02-24T16:54:38+01:003 Febbraio 2016|Categorie: Articoli|Tag: |
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